Farmaco sperimentale rigenera i polmoni e protegge da fumo e virus: i dettagli
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Direttore: Alessandro Plateroti

Farmaco sperimentale rigenera i polmoni e protegge da fumo e virus: i dettagli

Incendio

Una rara cellula nel rivestimento dei polmoni può attivare una risposta rigenerativa contro tossine e virus.

La medicina rigenerativa sta vivendo un momento di svolta grazie a una scoperta condotta da Stanford Medicine e pubblicata sulla rivista Cell, un gruppo di scienziati ha individuato il ruolo fondamentale di una rara cellula neuroendocrina presente nel rivestimento dei polmoni, in grado di avviare un potente processo di rigenerazione cellulare dopo danni causati da fumo, tossine e virus respiratori.

“Questa intera cascata di segnalazione protegge e rigenera le cellule vulnerabili nelle vie aeree e nel pancreas”, ha spiegato Philip Beachy, professore di urologia e biologia dello sviluppo. Queste cellule, presenti in minima quantità—meno dell’1% delle cellule dell’epitelio respiratorio—possono raggrupparsi in corpi neuroepiteliali, rilevare i livelli di ossigeno e modulare le risposte immunitarie.

Vigili del fuoco spengono incendio
Vigili del fuoco spengono incendio

Come agisce il farmaco sperimentale

Il nuovo farmaco sperimentale attiva il percorso di segnalazione cellulare innescato da queste cellule. “Il trattamento delle vie aeree di topi con un farmaco sperimentale che attiva il percorso di riparazione ha protetto le loro vie aeree dai danni dopo l’infezione da influenza o dal virus che causa il Covid-19.” Al contrario, quando il percorso viene bloccato, “gli animali hanno subito danni molto più gravi alle vie aeree.”

Il meccanismo si basa sulla produzione della proteina Desert hedgehog, che innesca la risposta rigenerativa. “Questa risposta rapida non solo protegge le cellule epiteliali dalla morte, ma attiva anche una risposta rigenerativa.”

Prospettive cliniche promettenti

L’interesse clinico è elevato. “Riteniamo che sia probabilmente importante in molti altri tessuti del corpo,” prosegue Beachy. L’attivazione della via di segnalazione in pazienti umani potrebbe rappresentare una svolta per categorie ad alto rischio come i vigili del fuoco o persone con malattie respiratorie. I dati sono supportati da un’osservazione epidemiologica: “le persone trattate con un farmaco antitumorale che blocca il percorso hanno il doppio delle probabilità di sviluppare il diabete dopo il trattamento.”

Infine, “l’associazione è altamente significativa e ci fornisce i primi indizi che l’attivazione di questo percorso potrebbe essere protettiva per le persone con sindrome metabolica che stanno iniziando a perdere la funzione delle cellule beta.” Come riportato da agi.it

Questa nuova terapia potrebbe rivoluzionare la prevenzione e la cura dei danni respiratori e metabolici, sfruttando le potenzialità rigenerative delle cellule neuroendocrine.

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ultimo aggiornamento: 4 Luglio 2025 10:53

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